
Lo stress può essere definito come una risposta psicofisica dell’organismo a eventi diversi che possono essere vissuti come eccessivi. Quando parliamo di stress è importante fare distinzione tra due tipi:
-uno positivo, detto eustress, che ci stimola a far fronte alle avversità e a raggiungere i nostri obiettivi
-uno negativo, o anche detto distress, che causa disagio a livello psicofisico.
Sappiamo che circa il 30-40% dei malati oncologici prova distress psicologico di grado moderato/severo e ciò incide sulla qualità della loro vita.
Alcuno studi hanno evidenziato come ci siano delle differenze di genere nell’affrontare il distress in soggetti sopravvissuti alla diagnosi di cancro: le donne, infatti, sono risultate più facilmente colpibili da stress cattivo.
Un gruppo di ricercatori dell’Ente Ospedaliero Ospedali Galleria di Genova ha voluto vederci chiaro rispetto al fatto che uomini e donne reagiscono in modo diverso a una diagnosi di cancro. La ricerca italiana, pubblicata sulla rivista Journal of Cancer Survivors, ha coinvolto 305 persone (199 donne e 106 uomini) che in passato hanno ricevuto la diagnosi. E’ stato chiesto loro di avere un colloquio con uno psicoterapeuta prima delle visite mediche e durante ogni seduta è stato valutato il livello di distress dei pazienti.

Ciò che è emerso è che si, le donne e i giovani in particolare, in occasione della prima seduta, presentavano un maggior livello di distress rispetto a uomini e anziani; tuttavia, la valutazione psicologica durante le visite mediche successive ha mostrato che il distress nelle donne risultava stabile mentre tendeva ad aumentare negli uomini.
Ma quali possono essere le ragioni di questa differenza? Gli autori dello studio ritengono che il livello di distress iniziale più basso negli uomini possa essere spiegato almeno in parte dagli stereotipi di genere: da sempre si chiede al sesso maschile di non lasciarsi vincere dalle emozioni e questo può portare ad una maggiore difficoltà nel chiedere aiuto sentendosi vulnerabili. La diversa reazione influisce sulla capacità di coping, ovvero di affrontare un problema o di conviverci. Negli uomini, che a volte fanno più fatica ad adattarsi, il distress può crescere nel tempo.
Ne consegue che le donne, a differenza degli uomini, traggono maggiori benefici dalle strategie di assistenza come il sostegno psicologico e la psicoterapia, mentre per gli uomini è importante agire in maniera preventiva incoraggiandoli da subito a parlare della diagnosi e del percorso, esprimere i propri sentimenti e difficoltà: così facendo sarà possibile personalizzare l’assistenza psicologica ottenendo risultati migliori rispetto ai livelli di stress cattivo.
Fonte: Airc