Con l’inizio del nuovo anno, un buon esercizio può essere quello di lasciarsi alle spalle tutto quello che non ci serve più, che non è più costruttivo. E, prima di ogni altra cosa, sarebbe utile che ci liberassimo del nostro vecchio copione, e cioè dell’immagine limitante che ci siamo fatti di noi.
Tutti abbiamo un copione, anche se non ne siamo consapevoli. Ma c’è di più: lo difendiamo a spada tratta. Che cos’è esattamente questo copione?
È la storia che ci siamo raccontati su di noi e che continuiamo a recitare giorno dopo giorno.
Per riconoscere il nostro copione può essere utile mettere in relazione i nostri due aspetti agli ‘antipodi’. Prendere cioè quello che più apprezziamo di noi e quello che più disprezziamo e costruire la trama del copione. Vediamo qualche esempio.
“Io sono una persona intelligente ma incostante, che non porta a termine le cose”, oppure, “Sono una persona onesta che però non ha carattere, determinazione“. Oppure ancora “Sono una persona con un grande potenziale che però per pigrizia non riesce a fare nulla di buono”. Oppure “Sono bravo in questo ma nel resto sono un totale incapace”. O anche “Ho tante qualità, ma sono prigioniero dei miei limiti”. Eccetera, eccetera.
Ci chiederemo ora quali siano i vantaggi del copione, perché ognuno di noi, almeno a parole, vuole cambiare la propria situazione in meglio. Ma non è detto che il nostro inconscio lo voglia. Anzi spesso non lo vuole affatto. Perché mai?
Perché l’inconscio vuole a suo modo proteggerci: proteggerci dai possibili pericoli dell’ignoto. Anzi, a livello inconscio -e spesso anche conscio- abbiamo una paura terribile dell’ignoto. Ed è per questo che cerchiamo di mantenere con le unghie e con i denti la nostra situazione immutata, anche quando non ci soddisfa o, peggio, ci fa soffrire.
Vivi a rischio zero?
Viviamo a rischio zero. Ed è per questo che soffriamo. Non siamo fatti per vivere in questo modo. E cioè sempre con gli stessi pensieri e i soliti comportamenti. C’è troppa poca creatività nella nostra esistenza. E anche poca crescita. Giorno dopo giorno, procediamo quasi come se avessimo un pilota automatico. A volte non siamo neppure presenti in quello che facciamo quotidianamente, e arriviamo a fine giornata come se non avessimo vissuto affatto.
Meno crescita c’è più ci sentiamo insoddisfatti. Anche se non sappiamo riconoscere il perché. Ma il motivo è esattamente questo. Non ci mettiamo abbastanza in gioco. E, così facendo, andiamo contro la nostra natura che è quella di esplorare, curiosare, giocare con i copioni, abbandonando quella rigida immagine che ci siamo costruiti di noi.
Forse non è un copione che abbiamo scelto, spesso è stato scritto da chi ci ha preceduto, genitori, educatori, altre persone più grandi di noi. Ci hanno detto come eravamo e come avremmo dovuto essere, le qualità e i limiti che avevamo. Ma noi siamo molto più di questa ristretta identità in cui siamo rimasti imprigionati.
È ora di diventarne consapevoli e di lasciare andare quel copione. Non importa se contiene un’idea potenziante o limitante di noi, perché siamo comunque anche molto altro. L’espressione di quello specifico copione che abbiamo imparato a recitare è solo uno dei possibili. C’è molto altro. Siamo molto altro.
Da Convinzioni
La Redazione