Non chiediamo altro che amare ed essere amati. Eppure questo nostro profondo desiderio nasconde anche la nostra più grande paura: quella di soffrire. Le esperienze affettive traumatiche ci hanno segnato nel nostro intimo e rimettersi in gioco non è affatto facile. Il problema è che il più delle volte crediamo di aver superato quei vecchi dolori, ma spesso non è così.
Nelle pieghe del nostro inconscio quel dolore ancora vivo ci spinge verso un’eccessiva protezione di noi stessi che ci impedisce appunto di aprirci nuovamente all’amore. Di fatto, non siamo disposti a perdere quegli equilibri che abbiamo faticosamente conquistato. Il problema è che nessun equilibrio può essere mantenuto a lungo, perché la vita è crescita e la crescita avviene attraverso la rottura dei vecchi equilibri e la creazione di nuovi.
A volte sviluppiamo una vera e propria avversione verso le relazioni. Ci trinceriamo dietro il valore della libertà e il piacere dell’indipendenza per evitare di metterci in gioco. Magari dichiariamo anche che se arriva la ‘persona giusta’ siamo disposti a cambiare idea, ma poi facciamo in modo di non trovarla, interessandoci a persone con caratteristiche opposte a quelle dichiarate, oppure non disponibili per noi.
La verità è che più che tenere alla libertà teniamo al controllo, e che l’innamoramento va a minare quella stabilità data dalla nostra zona di comfort, nella quale siamo in grado di gestire le cose, sempre le stesse, con una certa tranquillità. Farci sconvolgere da emozioni forti, e sentimenti che non siamo abituati a provare, ci spaventa non poco. Questa paura può essere a livello conscio o inconscio.
I sintomi della paura di amare
Anche se siamo in una relazione non significa che siamo immuni da questa paura. Solo che si manifesta in modo diverso. Discussioni, tradimenti, incomprensioni frequenti, un’attività sessuale scarsa o inesistente possono essere sintomo di questa paura di amare ed essere amati. Ci sono tanti modi di allontanarsi dal/dalla partner ed evitare l’intimità.
Con intimità non si intende solo la sessualità, ma anche e soprattutto il rimanere aperti e vulnerabili di fronte all’altra persona, senza trincerarsi dietro muri di apatia o di indifferenza. L’innamoramento ci fa sentire fragili e questa sensazione mal si accorda con il nostro bisogno di controllo e la nostra scarsa propensione al rischio. Perché avvicinarci all’altra persona significa rischiare di soffrire.
Quando ci avviciniamo possiamo essere respinti, traditi, abbandonati, feriti. E soprattutto quando abbiamo già vissuto esperienze dolorose in passato, cerchiamo di proteggerci evitando di metterci in situazioni a rischio. Ma scegliere di non rischiare significa scegliere di non vivere.
“La vita è un processo in cui si deve costantemente scegliere tra la sicurezza (per paura e per il bisogno di difendersi) e il rischio (per progredire e crescere). Scegli di crescere almeno dieci volte al giorno” suggeriva il noto psicologo statunitense Abraham Maslow. E se scegliamo di crescere non possiamo esimerci dall’amare.
Da Convinzioni
La Redazione