L’attività fisica come prevenzione della malattia di Alzheimer mette d’accordo scienziati e sportivi. lm&sdp La Stampa.it
L’attività fisica è importate per tutti, inutile ricordarlo. Ma acquista un valore in più quando sappiamo che oltre al fisico – con il sistema cardiovascolare in prima posizione – fare movimento fa bene anche al cervello e, nello specifico, per la prevenzione di una malattia grave come l’Alzheimer.
Il movimento, quindi, mette tutti d’accordo: ricercatori, sportivi e personaggi dello spettacolo che, per l’occasione, si ritrovano alla IX edizione di “Fitness e Solidarietà” per la Settimana dell’Alzheimer – “Muoviamoci 2011”, a Brescia, presso il Centro sportivo “Millennium& Fitness”. Testimonial dell’evento, gli artisti Ambra Angiolini e Francesco Renga, con la sciatrice Daniela Merighetti.
«La regolare attività fisica migliora la performance cognitiva negli adulti di mezza età e può ridurre lo sviluppo di decadimento cognitivo dell’età anziana.
Gli scienziati ci insegnano che l’esercizio fisico moderato svolto almeno tre volte la settimana consente di ritardare fino a cinque anni l’esordio dei disturbi di memoria e della malattia di Alzheimer», spiega Giovanni Frisoni, neurologo e ricercatore, Responsabile del Laboratorio di Neuroimaging all’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, Istituto scientifico che opera da oltre 15 anni a livello nazionale e internazionale per lo studio e la cura delle malattie neurodegenerative e psichiatriche.
La manifestazione “Fitness e Solidarietà” ha visto i natali nel 2003, ed è organizzata dall’Istituto specializzato in attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative per persone colpite da tali patologie, in collaborazione con il Centro “Millennium Sport & Fitness” di Brescia, e in collegamento con altre sedi sportive del territorio nazionale.
«La manifestazione raccoglierà fondi che saranno devoluti a sostegno di progetti di ricerca condotti dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Brescia su questa malattia che solo in Italia colpisce oltre 600 mila persone», sottolineano Paolo Cima e Lucio Zanchi, amministratori delegati di Millennium.
Grazie agli oltre 160 mila euro raccolti dall’esordio della manifestazione, giunta alla sua IX edizione, è stato possibile eseguire una serie di avanzatissime indagini diagnostiche sulle immagini di risonanza magnetica, PET e analisi del liquido cefalorachidiano per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer, che non sono ancora riconosciute e rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Indagini condotte su circa 200 persone con lievi disturbi di memoria curate presso l’IRCCS di Brescia hanno consentito di formulare o escludere la presenza della malattia di Alzheimer.
«Negli sfortunati positivi la diagnosi precoce è stata seguita dalla somministrazione di farmaci sia tradizionali che sperimentali che crediamo ritardino il progredire dei disturbi cognitivi e lo sviluppo della non autosufficienza», conclude Frisoni.