Articolo: Per tirarsi su, meglio le proteine

Le proteine sono in grado di bloccare l’azione inibitoria che il glucosio esercita sulle cellule cerebrali che producono orexina, una sostanza che regola lo stato di veglia e il consumo di calorie. La scoperta ha importanti implicazioni dietologiche e suggerisce che, per essere efficienti durante il giorno, è meglio uno spuntino proteico che a base di zuccheri . Le Scienze.it

 

 In una dieta non conta solo la quantità di calorie assunte, ma anche la loro provenienza. A dimostrarlo è stato uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge, che hanno scoperto – come è illustrato in un articolo pubblicato sulla rivista “Neuron” – che sono le proteine, e non lo zucchero, a tenerci svegli e a stimolare il consumo di calorie.

Stato di veglia e dispendio energetico sono modulati dall’intervento di un gruppo selezionato di cellule che secernono a livello cerebrale una sostanza, l’orexina (nota anche come ipocretina) che esplica effetti stimolanti. Una riduzione dell’attività di queste cellule può dar luogo alla narcolessia e è stata anche messa in relazione all’aumento di peso.

In precedenti lavori il gruppo aveva rilevato che la somministrazione di glucosio tende a inibire l’attività dell’orexina, un fenomeno che hanno messo in relazione con la sonnolenza post-prandiale.

Nella nuova ricerca, per approfondire i meccanismi sottostanti a questo fenomeno, hanno preso in esame la possibilità che altri nutrienti presenti nella dieta possano alterare l’azione delle “cellule del’orexina”.

A questo scopo hanno somministrato a un gruppo di topi diverse miscele di amminoacidi, registrando al contempo le reazioni di quelle cellule.

I ricercatori hanno così scoperto che gli amminoacidi – e in particolare le miscele di amminoacidi che corrispondono al contenuto dell’albume dell’uovo, sono in grado di stimolare i neuroni che rilasciano orexina in misura più elevata di quanto non facciano gli altri nutrienti. Questa azione si esplicherebbe bloccando l’attività inibitrice del glucosio sulle cellule dell’orexina.

Le conseguenze per la lotta all’obesità

Questi risultati, fra l’altro, renderebbero conto del fenomeno, finora non spiegato a livello dei cammini metabolici, per cui mentre i pasti a base di carboidrati hanno un’azione tranquillizzante, quelli proteici tendono a rendere più vigili.

“Quello che è interessante è che disponiamo di un modo per sintonizzare le cellule cerebrali su uno stato di maggiore o minore attività nel decidere che cosa mangiamo”, ha osservato Denis Burdakov, che ha diretto la ricerca. “Non tutte le cellule del cervello sono attivate in modo banale da tutti i nutrienti: la composizione della dieta è fondamentale.”

“Per combattere l’obesità e l’insonnia nella società di oggi, abbiamo bisogno di maggiori informazioni sul modo in cui la dieta influisce sulle cellule che regolano il sonno e l’appetito.

Per ora, la ricerca suggerisce che se possiamo scegliere tra la marmellata sul pane tostato e dell’albume sul pane tostato, meglio optare per quest’ultimo! Anche se entrambi contengono lo stesso numero di calorie, un po’ di proteine indurranno il corpo a bruciare più calorie di quelle consumate “.

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