Articolo: Quando i fumetti ispirano la realtà

Da Superman a Paperino, da Braccio di Ferro all’Uomo Ragno, la realtà si è spesso ispirata al mondo dei comics. Francesco Tortora, Corriere della Sera.it


Non hanno solo rallegrato l’infanzia e l’adolescenza di diverse generazioni di giovani occidentali, ma con le loro imprese sono riusciti davvero a cambiare il mondo.

Neatorama, un popolare blog statunitense, riprendendo un articolo apparso sul magazine americano Mental Floss, racconta come alcuni fumetti e soprattutto i suoi celebri supereroi abbiano influenzato la storia dell’umanità.

L’incipit del post invita a seguire con più attenzione le storie raccontate dai fumetti: «Se l’Uomo Ragno ispira le decisioni della giustizia e se scienziati rinomati riprendono invenzioni di Paperino, è arrivato il tempo di leggere questi fumetti con un po’ più di serietà» dichiara senza mezzi termini.

Superman sconfigge il ku klux klan

Il primo supereroe che ha cambiato il mondo è Superman. Il personaggio della DC Comics, secondo la ricostruzione dell’articolo, fu uno dei maggiori responsabili della fine della popolarità del Ku Klux Klan.

A metà anni 40 Superman era il supereroe più amato in America e le sue imprese erano raccontate nella trasmissione The Adventures of Superman, un seguitissimo programma radiofonico che andava in onda cinque volte alla settimana negli Usa.

Nello stesso periodo, negli Stati meridionali degli Stati Uniti si andava rafforzando il potere del Ku Klux Klan. La sua influenza era così forte anche tra le autorità civili che quando l’attivista Stetson Kennedy (infiltratosi nell’organizzazione razzista e scoperte le sue attività occulte) denunciò l’attività terroristica dell’associazione al Governatore della Georgia, non ebbe alcuna risposta.

A questo punto Kennedy decise di raccontare le attività clandestine del Ku Klux Klan ai produttori di The Adventures of Superman. Questi dedicarono diverse puntate del programma radiofonico alla lotta di Superman contro un’associazione di uomini incappucciati che ricordavano fortemente il Ku Klux Klan.

I produttori ridicolizzarono i segreti dell’organizzazione e resero pubbliche le loro parole d’ordine. Superman naturalmente sconfisse i suoi rivali incappucciati, ma contribuì anche alla fine dell’associazione razzista: nel 1948, in meno di due settimane, il reclutamento di nuovi adepti calò in modo notevole e da allora la maggior parte degli americani considerò il Ku Klux Klan una setta di esaltati.

Braccio di Ferro e Capitan Marvel Junior

Se Superman contribuì a danneggiare una delle associazioni più eversive d’America, Braccio di Ferro, invece, aiutò i cittadini americani a sopravvivere alla Grande Crisi del ’29.

Oggi tutti sappiamo che la forza sovrumana del mitico Popeye è dovuta all’enorme quantità di spinaci che mangia. Tuttavia prima del 1930 ciò non era chiaro ai lettori americani.

Quando la depressione economica colpì l’economia statunitense, il governo cercò in tutti i modi di convincere i suoi cittadini a sostituire nella dieta quotidiana la costosa carne con i più economici spinaci.

La soluzione fu trovata grazie a Braccio di Ferro: agli americani fu spiegato che Popeye era così forte perché mangiava spinaci e le vendite della verdura in scatola in poche settimane schizzarono alle stelle. Per i bambini gli spinaci diventarono (incredibilmente) il terzo cibo più amato dopo il tacchino e il gelato.

I supereroi avrebbero influenzato anche il costume e la società americana. Probabilmente senza il personaggio dei fumetti Capitan Marvel Junior non ci sarebbe mai stato Elvis Presley e la musica rock.

Da piccolo, il futuro «The King» era un grande fan del supereroe. Quando da adulto decise di conquistare gli Usa, modellò la sua capigliatura, divenuta con il tempo la più famosa del XX secolo, su quella del supereroe.

Anche il suo modo di vestire e i disegni che comparivano sugli indumenti di scena di Elvis ricordavano molto quelli di Capitan Marvel Junior.

Paperino e l’Uomo Ragno

Paperino invece non è e non sarà un supereroe, ma potrebbe essere tranquillamente uno scienziato.

Nel 1966 infatti lo studioso danese Karl Krøyer, che sviluppò il metodo per sollevare le navi sommerse attraverso l’inserimento di polistirolo, si vide negare il brevetto di questa invenzione perché circa 22 anni prima questo procedimento era stata già immaginato in un fumetto di Paperino, il celebre personaggio ideato da Carl Barks.

Nella striscia del 1949 Paperino assieme ai suoi tre nipoti Qui Quo e Qua solleva una nave sommersa riempiendola con palle da ping-pong attraverso un tubo.

L’ultimo fumetto che però ha cambiato la storia dell’umanità è l’Uomo Ragno. In un episodio del 1977 il supereroe è inseguito da un rivale e non lo riesce a seminare perché quest’ultimo ha attaccato al polso un trasmettitore elettronico che rintraccia sempre la posizione dell’Uomo Ragno.

Jack Love, giudice del Nuovo Messico e grande lettore di fumetti, s’ispirò alla striscia e permise nel 1983 a un condannato di Albuquerque di indossare per la prima volta un «braccialetto» elettronico. Da allora questo strumento è usato da diversi Paesi per controllare i detenuti che vivono fuori dal carcere.

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