
Quando nell’agosto 2012 gli hanno dato quattro mesi di vita, Leonardo Cenci ha preso una decisione: «Non se ne parla neanche, ho troppi sogni in corso, troppe cose da fare». Ha chiesto scusa alla mamma perché si era ammalato di un male inguaribile, ha festeggiato il capodanno a novembre per portarsi avanti. Poi si è tirato su le maniche della tuta e si è dato da fare per rendere il tempo che gli restava il migliore possibile.
Da buon maratoneta, ha detto al suo cancro: ‘Io continuo a camminare, vedi un po’ se riesci a starmi dietro’. E il suo ‘ospite’ – così lo chiama lui – ha dovuto rassegnarsi e seguirlo fino a New York, correndo con Leonardo ben due maratone. Quest’anno ha battuto il suo record, ha concluso il percorso in 4 ore e 6 minuti e ha dedicato l’impresa a tutti i malati di cancro.
Da vero imprenditore di se stesso, ha pensato di costruirsi una nuova vita dal momento che quella di prima faceva acqua da tutte le parti. Da matto autentico, ha mosso mari e monti per rendere la vita dei malati di cancro una vita di buona qualità. E non un’esistenza che susciti compassione.
Tutto in queste pagine è una testimonianza che Leonardo lascia per farci comprendere il suo punto di vista: malato non vuol dire arreso, credere non significa illudersi, essere consapevole non vuol dire consegnarsi all’ospite il giorno della diagnosi. E ogni passo percorso, ogni esperienza che Leonardo descrive si compone in un disegno sorprendente, in cui il cancro diventa una presenza con cui contrattare lo spazio vitale, un suggeritore di nuove soluzioni, un’occasione per camminare verso nuove scelte, nuovi equilibri.
“Se davvero devo morire, e devo morire, voglio vivere il più possibile come ho sempre vissuto. Al meglio di me. Il tempo che resta diventa una questione di prospettiva. La mia è cambiata quando ho sentito che il cancro poteva fermarmi le gambe attraverso la testa, ma anche che la testa dipende dal mio cuore, e su quello lui non ha alcun potere”.

Chi è Leonardo Cenci
Leonardo Cenci, classe 1973, nasce a Perugia. Nel 2012, mentre si stava preparando per la maratona di New York arriva la diagnosi di tumore ai polmoni al quarto stadio: i medici gli danno 4 mesi di vita. Ha convissuto con il male per sei anni, ed è riuscito a correre due maratone di New York, il secondo nella storia a farlo nonostante la malattia, dopo Fred Lebow, co-fondatore della New York City Marathon, che aveva corso nonostante un tumore al cervello. Leonardo si è spento nel 2019 all’età di 46 anni ma la sua mission viene portata avanti dall’associazione da lui stesso fondata nel 2013 “Avanti tutta” che si batte per la dignità dei malati di cancro e promuove la pratica sportiva nei protocolli di terapia (per maggiori informazioni www.avantitutta.org)
Rosangela Percoco è la co-autrice del libro “Vivi, ama, corri. Avanti tutta!” : ha fatto l’insegnante, lavorato come copy per alcuni personaggi dei fumetti e diretto il mensile “Lupo Alberto”. Conduce laboratori di scrittura creativa ed ha pubblicato numerosi romanzi. Tra questi ricordiamo “Più o meno qui, vicino al cuore”, “Quel che tiene acceso il tramonto”, “Nato da un aquilone bianco” e “Hai diciott’anni (Sarebbe più facile essere gatti o poeti)”.
Fonte: salani.it